Il Protocollo DOMUS2020 per la riqualificazione di un edificio dalla tipologia tradizionale
Il rustico, si trova tra le montagne a poche curve dal Sestriere, la perla razionalista incastonata nella Via Lattea, voluta nei primi decenni del novecento, dal sogno illuminato di Giovanni Agnelli. Qui, ritroviamo lo spirito del più eclettico e visionario degli architetti italiani: Carlo Mollino. Dell’irrequieto genio creativo, una riflessione, ci appartiene più di altre:
“La velocità, non si ottiene moltiplicando l’energia erogata, ma lavorando sul suo risparmio permesso dalla forma”.
Un atteggiamento mentale, questo, che trova sintonia anche nell’approccio tipico del Protocollo DOMUS2020.
Nelle scelte progettuali, è stato fondamentale il ruolo di ulteriore stimolo, giocato dalla committenza. Particolarmente competente ed attenta ad ogni evoluzione tecnologica, ed in naturale sintonia con le aspettative di elevati standards energetici, coniugati ad alto comfort e salubrità, che il Protocollo vuole esprimere; vi ha aderito fin dall’inizio, ritenendolo una risposta energeticamente ed ambientalmente sostenibile, ed in coerenza con le proprie esigenze insediative.
Dalla significativa esperienza maturata nella riconversione residenziale di un casale nell’alto appennino modenese, nasce questo nuovo progetto di efficientamento energetico FreeFossil, sulle montagne piemontesi, ai confini con la Francia. La costruzione presenta un involucro esterno in sasso con strutture orizzontali e copertura lignee, che devono essere tutelate e conservate nella forma e nei paramenti, definendo storicamente e tipologicamente il manufatto. Si agirà pertanto dall’interno, creando un doppio involucro isolante.
Analoghe all’intervento emiliano, sono inoltre le tematiche e le problematiche:
- E’ una forma di rigenerazione complessa che mette in evidenze le potenzialità della filosofia progettuale OnlyAir–FreeFossil.
- Condizioni climatiche severe, che si discostano sensibilmente da quelle di pianura, con importanti escursioni termiche giorno-notte, ed inverni molto rigidi e ventosi con temperature che possono scendere anche di alcune decine di gradi sotto lo zero.
- Problematiche tipiche di edifici vincolati da migliorare dal punto di vista della risposta antisismica, e da efficientare energeticamente per portarli a prestazioni nZEB.
- Gli inverni molto rigidi, impediscono le tradizionali attività edilizie, rendendo difficile la gestione delle lavorazioni in cantiere, e riducendo il periodo operativo dalla primavera all’autunno.
- Necessità di ingegnerizzare il cantiere, per ridurre la produzione di materiali di risulta, che sarebbero di difficile e costoso smaltimento e fortemente impattanti.